Cucinare con amore e creare sempre piatti unici per far godere le papille gustative!

lunedì 22 aprile 2013

"I dolci della salute" di Simone Salvini


Prefazione di Angela Terzani Staude
E' possibile creare una pasticceria priva di prodotti e derivati di origine animale, sana e gustosa? Simone Salvini, uno degli chef piu amati e talentuosi di cucina vegana, risponde con un volume tutto dedicato ai dolci vegan: torte, biscotti, pasticcini e creme che, realizzati con amore e attenzione, possono sorprendere sia sul piano gustativo che su quello salutistico.
Nel volume viene quindi presentata una pasticceria leggera e moderna fatta con farine integrali, oli vegetali spremuti a freddo e zuccheri non raffinati. La pasticceria vegana, preparata con ingredienti naturali, non appesantisce la nostra struttura psico-fisica e fornisce un alimento equilibrato. Uova, latte, burro e miele sono infatti, nella pasticceria tradizionale, ingredienti troppo utilizzati, tanto da appesantire spesso i cibi.
Nel libro si possono trovare pan di Spagna preparati con l'folio extravergine di oliva o altri grassi vegetali, creme realizzate con latte di frutta secca al naturale (nocciole e mandorle in particolare)...Grande attenzione viene data agli zuccheri: sono utilizzati solo dolcificanti naturali, come lo zucchero di canna integrale, i malti di cereale, lo sciroppo di datteri. L'occasione del dessert e dunque presentata come un momento all'insegna della salute e del gusto: finire un pasto con un dolce leggero non spaventa piu, e non genera sensi di colpa!

Simone Salvini ha pubblicato il suo primo libro pubblicato con Mondadori, Cucina Vegana, ed è stato un grande successo. Capo chef della cucina del ristorante Joia di Pietro Leemann, dal 2009 è anche chef docente dell'Associazione Vegetariani Italiana e dell'Istituto Europeo di Oncologia di Umberto Veronesi. Dal 2010 svolge corsi di cucina naturale vegetariana per la scuola di cucina Alma. Dal 2011 è Executive Chef dell'Organic Academy, attraverso la quale svolge corsi di cucina e servizi di formazione per gruppi alberghieri, ristoranti e chef professionisti. Scrive per diverse testate giornalistiche di cucina vegetariana. Elabora proposte, metodologie e soluzioni di alta cucina vegetariana esclusive e personalizzate per ogni singola realtà.

martedì 16 aprile 2013

"Dacci oggi il nostro pane quotidiano" di Catena Fiorello


Una bambina fa i compiti sul tavolo della cucina mentre il fuoco dei fornelli, lento e paziente, trasforma ingredienti semplici in cibo superbo. L’aria è satura di profumi, così intensi che negli anni non si sono dispersi e hanno continuato a sprigionare la loro magia. E spinto quella bimba, oggi una donna, a scrivere il diario della sua famiglia.
«Sara, oggi si mangiano grilli?» gridava ogni giorno il padre rientrando a casa, pronto a sedersi a tavola con la moglie e i quattro figli, Rosario, Anna, Catena e Giuseppe. La piccola Catena per molto tempo ha frainteso lo scherzo immaginando un’invasione di insetti, finché ha avuto il coraggio di chiedere una spiegazione. E oggi, raccontandoci quegli anni, ci confessa che crescere con una mamma che compie magie per far quadrare i conti è tutto fuorché una sfortuna. Perché a vincere è stata sempre la serenità unita alla forza di credere nel futuro, difendendo la propria dignità e valori ben più grandi del benessere economico. Perché la ricchezza era tutta nei piatti che mamma Sara ogni giorno metteva in tavola, ispirandosi unicamente alla sua fantasia, e che la sua viva voce ci ripropone oggi, amalgamati col sapore agrodolce dei ricordi. Ne è nato un libro intimo, commovente, ironico, affollato di personaggi che la penna di Catena Fiorello fa rivivere sulla pagina con la stessa intensità dei profumi che riempivano i pomeriggi della sua infanzia.

Catena Fiorello (Catania 1966) vive a Roma. È autrice di Picciridda (2006) e, per Rizzoli, di Casca il mondo, casca la terra (2012).

EDITORE: RIZZOLI

L’arte di utilizzare gli avanzi della mensa di Olindo Guerrini, prefazione di Bruno Barbieri, a cura di Mariavittoria Andrini


L’edizione integrale di un classico della gastronomia italiana, basato su un’idea alternativa rispetto ai concetti “tradizionali” di cucina, che vuole indicare alle massaie dei primi del ‘900 una serie di ricette semplici e pratiche per riutilizzare i cibi e per evitare gli sprechi. Con la prefazione di Bruno Barbieri che dà un’interpretazione contemporanea del ricettario, fornendo ai lettori le coordinate gastronomiche per valorizzare l’attualità delle ricette raccolte da Olindo Guerrini. Non una mera ristampa, ma un libro dal taglio molto quotidiano e pratico, con spunti che ognuno può realizzare nella propria cucina di casa: un “classico” che ogni amante della cucina vuole conservare nella propria biblioteca di gastronomia.
Olindo Guerrini, noto come poeta e scrittore con vari pseudonimi fra cui il più famoso è quello di “Lorenzo Stecchetti”, dopo una vita dedicata alla letteratura e alla sua professione di erudito bibliotecario decide, su impulso dell’amico Pellegrino Artusi – padre della gastronomia italiana con il suo libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” -, di dedicarsi a un manuale di cucina. 

Bruno Barbieri, lo chef italiano con più stelle Michelin, giudice della trasmissione MasterChef Italia.
 
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Coldiretti, è già finito anche il pesce Italiano


E’ scattato il Fish dependence day giorno in cui si è tecnicamente esaurito il pesce “Made in Italy” e si comincia a mangiare quello importato. E’ Impresa Pesca Coldiretti a lanciare l’allarme  sulla accresciuta dipendenza dall’estero per i consumi di pesce con il grado di autosufficienza dell’Italia che è sceso dal 32,8 per cento al 30,2 per cento negli ultimi due anni secondo il report di Ocean2012. Rispetto allo scorso anno le disponibilità nazionali di pesce – sottolinea la Impresa Pesca Coldiretti - si è esaurita con una settimana di anticipo a conferma delle crescenti difficoltà che devono affrontare i pescatori italiani che impiegano circa 13.500 imbarcazioni nella raccolta soprattutto di alici, vongole, sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, pannocchie, triglie, pesce spada e sugarelli. La classifica delle produzioni per volume di fatturato – precisa Impresa pesca Coldiretti invece primeggiare il nasello, davanti ad alici, seppie, gamberi bianchi, scampi, pesce spada, gamberi rossi, vongole, pannocchie e sogliole.
ll deficit nazionale - denuncia Impresa Pesca Coldiretti - potrebbe ulteriormente aumentare per effetto della crisi che ha determinato un riduzione dei prezzi di vendita ed un aumento dei costi di produzione che per circa la meta sono rappresentati dal gasolio mentre si fa sempre più grave la stretta creditizia delle banche.  La forbice tra prezzo all'origine e prezzo al consumo - ricorda Coldiretti Impresa Pesca - si e sempre più allargata. Mediamente su ogni euro del prezzo al consumo agli operatori di settore sono destinati solo 25 centesimi.
Secondo elaborazioni Impresa Pesca Coldiretti su dati Ismea, anche per effetto della crisi, il consumo domestico di prodotti ittici è diminuito complessivamente dell’1,5 per cento nel 2012. In calo, soprattutto, gli acquisti di pesce fresco, scesi del 3 per cento rispetto allo scorso anno ed in particolare di alici (-9,9 per cento), calamari (-8 per cento) e vongole. Ad aumentare le difficoltà il fatto che due pesci su tre consumati in Italia provengono dall’estero, ma attualmente la legge sull’etichettatura prevede la sola indicazione della zona di pesca che peraltro non è prevista obbligatoriamente per il pesce servito al ristorante. Secondo Impresa Pesca Coldiretti solo rendendo obbligatoria l’etichettatura d’origine potrà essere garantita piena trasparenza rispetto alla situazione attuale in cui si moltiplicano i casi di pesce straniero spacciato per italiano. Basta pensare al pangasio del Mekong, venduto come cernia, fino al polpo del Vietnam spacciato per nostrano. Ma – denuncia Coldiretti - ci sono anche l’halibut atlantico spacciato per sogliola, il dentice dalla Mauritania e le vongole turche, mentre i gamberetti sono spesso targati Cina, Argentina, Mozambico o, ancora, lo stesso Vietnam, dove peraltro è permesso un trattamento con antibiotici che in Europa è vietato in quanto pericoloso per la salute. 
 
FONTE: COLDIRETTI

Più dell’80% degli italiani identifica la cucina come il luogo hot della casa


Navigando qua e la nel web, ho trovato una simpaticissima indagine realizzata da “JUST EAT”, il colosso mondiale della consegna a domicilio, che ha scoperto quali sono gli usi alternativi della cucina, il luogo dei gusti, dei sapori e ovviamente del cibo. Scopriamola insieme.

Secondo la ricerca quasi l’80% degli italiani intervistati ha dichiarato che tra pentole e fornelli si sono consumati incontri “speziati” con il proprio partner. Ad amare la cucina sono più gli uomini (82%) che le donne (73%).

Ma non finisce qui, infatti quasi il 25% del campione afferma di scegliere la cucina come terreno della propria passione ben una o due volte al mese. Discreto anche il numero dei “kitchen-addicted” che intensifica questa tendenza a una o due volte alla settimana. La cucina “alternativa” in linea di massima rimane un territorio piuttosto esplorato dagli italiani che, almeno una volta nella vita, l’hanno sperimentata in versione hard (29%). Piuttosto scarsa la percentuale dei tradizionalisti che varcano la soglia di questo luogo solo per mangiare (17%).

Inoltre “JUST EAT” ha chiesto ai propri utenti quali sono le posizioni preferite cui si dedicherebbero in cucina e ha stilato la simpatica classifica del kitchen-sutra: medaglia d’oro alla posizione dello chef (26,5%), in seconda posizione troviamo la posizione dell’impastatore, e sul terzo gradino del podio la posizione del lavapiatti. Seguono quella del salumiere, del pizzaiolo, dell’aiuto-cuoco e del fattorino.

Benvolio Panzarella, Direttore Generale di JUST EAT, ha dichiarto: “Gli italiani, si sa, amano molto la cucina. Ci siamo divertiti con questa curiosa indagine a scoprirne nuovi usi alternativi. Al di là dei dati più immediati, è emerso come il cibo abbia svariate e molteplici implicazioni sulla vita quotidiana e quanto sappia stimolare tutti i nostri sensi. Mangiare insieme dovrebbe creare intesa e complicità e, laddove dovessero mancare tempo, o doti culinarie o la voglia di infatti “cucinare” in cucina, il nostro servizio permette di ovviare al problema in pochi semplici click”.

Pietro Barilla: «Tutto è fatto per il futuro, andate avanti con coraggio»


Biografia di un grande imprenditore a cura di FRANCESCO ALBERONI

Nel centenario della nascita, la vita e la storia imprenditoriale di una delle figure di spicco dell’industria italiana del Novecento, illustrata da oltre 100 immagini provenienti dall’Archivio storico Barilla. La penna di Francesco Alberoni ci restituisce – in un’intervista solo cronologicamente impossibile – la vera figura di Pietro Barilla, personalità centrale della famiglia parmense, che ha il merito di aver dato un’impronta significativa all’immagine del made in Italy nel mondo grazie alla visione innovativa e all’intuizione della pasta “regina” della cucina italiana.

Entrato giovanissimo nell’azienda di famiglia, dal 1947 Pietro ne ha tenute le redini per svilupparla in senso moderno fino a farla diventare la più grande industria pastaria del mondo, aiutato anche da un sapiente uso della comunicazione, come dimostra il coinvolgimento di Mina e di Fellini nelle celebri campagne pubblicitarie e il successo, più tardi, del marchio Mulino Bianco.
Attraverso le vicissitudini del dopoguerra, i successi degli anni Cinquanta, la cessione alla multinazionale Grace e la coraggiosa riconquista alla fine degli anni Settanta, Pietro Barilla ha legato il suo nome a valori come la tenacia, la generosità, la sensibilità sia umana sia artistica e la territorialità, facendo sì che oggi venga ricordato da tutti come esempio di imprenditore ideale.

FRANCESCO ALBERONI (Piacenza), sociologo, è stato rettore dell’Università di Trento, fondatore e rettore dell’Università IULM di Milano, presidente dell’Associazione Italiana di Sociologia e del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, e inoltre consulente di grandi imprese fra cui Barilla, Bassetti, Merloni, Tod’s. È noto in tutto il mondo per i suoi studi sui movimenti collettivi e l’amore. Ricordiamo i libri Consumi e società, Movimento e istituzione, Innamoramento e amore, L’arte di amare. Editorialista del “Corriere della Sera” e “La Repubblica”, attualmente scrive per “Il Giornale”.

EDITORE: RIZZOLI


IL CUCCHIAIO DI CIOCCOLATA di ALBA ALLOTTA


Il cioccolato: un gusto, una passione, un’avventura dei sensi e della mente che sublima e appaga. Gli Aztechi lo chiamavano il “nettare degli dei”, e fin dalla sua prima comparsa nel Vecchio Continente è diventato un alimento irrinunciabile, tanto da indurre vescovi e prelati a dichiarare che sciolto in acqua non rompeva il digiuno della Quaresima. Un successo che non conosce crisi: ancora oggi non c’è niente di meglio della scioglievolezza di un cioccolatino per confortarci e coccolarci… E allora lasciatevi tentare dalla voluttuosa morbidezza di questo alimento paradisiaco e provatelo nelle sue infinite declinazioni. Scegliete tra più di 500 ricette, dalle più classiche alle più curiose, adatte ognuna a un’occasione diversa. Dolci al cucchiaio, creme, semifreddi e soufflè, torte Sacher, meringate; e poi biscotti, dolcetti e pasticcini, tartufi, praline e bonbon ripieni, e, infine, corroboranti bevande vellutate: un invito alle intense seduzioni del cioccolato, che è anche un viaggio nella sua storia, tra mito e realtà, corredato di informazioni sulle tecniche di lavorazione, e selezioni e le tipologie, e tante golose curiosità.

ALBA ALLOTTA è sommelier dell’Ais e scrive di enogastronomia su riviste specializzate. Autrice di diversi libri di cucina tradotti in varie lingue, è da anni impegnata nella scoperta e nella valorizzazione dei sapori perduti della cucina mediterranea, soprattutto attraverso il recupero della tradizione orale e della gastronomia popolare. Con la Newton Compton ha pubblicato, tra l'altro, 1001 RICETTE DA CUCINARE ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA, 101 RICETTE DA PREPARARE AL TUO BAMBINO E 101 RICETTE DA PREPARARE, PROVARE E GUSTARE ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA.

EDITORE: NEWTON COMPTON EDITORI

"Supersalute" con Claudio Rinaldi e Massimo Gualerzi


Ci prendiamo davvero cura della nostra salute? O potremmo fare di più? Vorremmo essere più magri, più forti, più sani? In fondo basterebbe poco, ma spesso non abbiamo le informazioni corrette. Quali sono i disturbi da tenere sotto controllo, quali errori possiamo evitare nel nostro stile di vita?
Il segreto, ormai tutte le statistiche lo dimostrano, sta nel non aspettare che la malattia si faccia viva.
Medici e pazienti devono «anticipare» il problema e pensare fin da subito alle cose giuste per stare bene. Non è difficile, basta dedicare a noi stessi un po' più di tempo e di attenzione.
Spesso chi ha problemi di peso, di sonno, di stress, di ansia ricorre ai farmaci perché non sa quale altra strada seguire.
Massimo Gualerzi, cardiologo, ha raccolto in questo libro i suggerimenti che ci rendono "leader della nostra salute" , non vittime passive di quel che il destino ci può riservare. Sono piccoli accorgimenti facili da inserire nella vita di tutti i giorni e che portano grandi miglioramenti.
Con esempi e casi reali Gualerzi ci insegna a utilizzare «le medicine del futuro» - cioè l'attività fisica, la corretta alimentazione e il pensiero positivo che, «assunte» in modo regolare, fanno bene al corpo e alla psiche e possono trasformare in piacere le nostre preoccupazioni.
Arricchito dalle gustose ricette degli chef dell'Academia Barilla e da un inserto illustrato, un percorso che in pochi passi ci garantisce di contrastare peso in eccesso, stress, invecchiamento e malattie degenerative.

Massimo Gualerzi, cardiologo, ha raccolto in questo libro i suggerimenti che ci rendono "leader della nostra salute" , non vittime passive di quel che il destino ci può riservare.

Claudio Rinaldi è redattore capo della Gazzetta di Parma. È autore di diversi libri, tra cui Gioannfucarlo. La vita e gli scritti inediti di Gianni Brera e Dirige Michelotti da Parma. Vita e passioni di un grande arbitro. È un podista amatoriale, orgoglioso di essersi trasformato da pantofolaio in maratoneta.

Editore: PIEMME

Mangiare ci fa belli di Filippo Ongaro


Mercoledì 17 aprile, ore 18.30
La Feltrinelli, Corso Buenos Aires 33 - Milano
L’Autore presenta il libro insieme a Nicoletta Carbone (Radio 24)



Ha mantenuto la promessa di farci diventare più sani con il cibo (Mangia che ti passa, Piemme, 2011) e quella di farci dimagrire mangiando (Mangia che dimagrisci, Piemme, 2012). Ora ci renderà più longevi e più belli.

Quel che mangiamo fa la differenza. Non solo perché determina in gran parte lo stato presente e futuro della nostra forma fisica, del nostro benessere, della nostra salute. Ma perché, come il dottor Ongaro spiega in questo libro, il cibo ci può aiutare a contrastare gli effetti del tempo che passa.

Con il linguaggio semplice ed efficace al quale ci ha abituato, Ongaro ci guida alla scoperta dei processi e dei meccanismi che agiscono sul nostro organismo affaticandolo, e ci illustra gli alimenti naturali più idonei per modulare o bloccare questi processi.

Esistono infatti dei "supercibi" e dei preziosi integratori che rappresentano quell'elisir di lunga vita cercato da molti nei farmaci o nella chirurgia.



La prima parte del volume offre una panoramica generale su molti temi: invecchiamento, longevità, salute, bellezza. La seconda tratta invece nello specifico problematiche che molti di noi si trovano ad affrontare dopo i trent’anni – dalle rughe alla cellulite, dalla pancia ai capelli spenti – e offre soluzioni nuove, in termini di cibi, supercibi e integratori spesso poco noti. Ogni capitolo è dedicato a storie personali legate a patologie di vario tipo, di cui Ongaro spiega cause, offre possibile soluzioni e abbina menu ad hoc proposti dallo chef Stefano Polato.



Filippo Ongaro

È uno dei pionieri europei della medicina funzionale e anti-aging. Ha collaborato con la NASA e l'Agenzia spaziale russa allo sviluppo di metodologie per contrastare l'invecchiamento accelerato cui sono esposti gli astronauti in orbita.

È vicepresidente dell'Associazione Medici Italiani Anti-aging e direttore scientifico dell'Istituto di Medicina Rigenerativa e Anti-aging (ISMERIAN).

Collabora con numerosi giornali e riviste tra cui il mensile Star Bene, è regolarmente in onda su Radio 24 nel programma Essere e Benessere di Nicoletta Carbone. Nel 2011 ha co-condotto su La7 Dottori in Prima Linea e dal 2013 è uno dei volti di DeA Sapere sul 420 di Sky. Per Piemme ha pubblicato Mangia che ti passa, Mangia che dimagrisci, La Spesa della Salute (ebook).